Con il termine origàmi si intende l’arte di piegare la carta (折り紙, termine derivato dal giapponeseori piegare e kami carta) e, sostantivato, l’oggetto che ne deriva. Esistono tradizioni della piegatura della carta anche in Cina (Zhe Zhi” 折纸), tra gli Arabi ed in occidente.

La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati. In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, i cui lati possono essere di colore differente e continua senza fare tagli alla carta, ma l’origami tradizionale era molto meno rigido e faceva frequente uso di tagli, oltre a partire da basi non necessariamente quadrate. Alla base dei principi che regolano l’origami, vi sono senz’altro i principi shintoisti del ciclo vitale e dell’accettazione della morte come parte di un tutto: la forma di carta, nella sua complessità e fragilità, è simbolo del tempio shintoista che viene ricostruito sempre uguale ogni vent’anni, e la sua bellezza non risiede nel foglio di carta. Alla morte del supporto, la forma viene ricreata e così rinasce, in un eterno ciclo vitale che il rispetto delle tradizioni mantiene vivo.

 

Pieghe, tecniche e basi

 

I passaggi per ottenere una piega rovesciata all’interno

Il procedimento per la maggior parte degli origami si può suddividere in passi più semplici costituiti da un succedersi di pieghe. Le principali sono:

  • piega a valle, ottenuta piegando il lembo del foglio in modo che all’osservatore la piega così ottenuta formi un avvallamento;
  • piega a monte, ottenuta piegando il lembo del foglio in modo che all’osservatore la piega così ottenuta formi uno spigolo;
  • piega a fisarmonica o doppia piega semplice, costituita da una piega a valle ed una a monte successiva;
  • piega a libro, una piega a valle che coinvolge una parte di foglio già modellata da altre pieghe, che viene così mossa lungo una direttrice come, appunto, se si stesse sfogliando un libro;

Inoltre, numerose figure origami prendono le mosse da una forma di base, una figura piana semplice realizzata sempre nello stesso modo e da cui si sviluppa la variazione che porta alla figura completa. Le principali basi sono:

  • base aquilone, costituita dalla piegatura di due lati del foglio adiacenti allo stesso angolo di modo che combacino lungo la diagonale e poi da una piegatura lungo quella stessa diagonale;
  • base pesce, una complessa forma il cui risultato finale è un rombo, così chiamata perché da essa si sviluppa in poche mosse la forma della carpa;
  • base quadrata, una base che assume la forma indicata dal suo nome dopo due successive pieghe a valle di un quadrato lungo le diagonali;
  • base triangolare, una base che assume la forma indicata dal suo nome dopo due successive pieghe a valle di un quadrato lungo le mediane;
  • base gru, variante della base pesce da cui prende forma in poche mosse la tradizionale gru augurale;
  • base fiore, ibrido tra la base quadrata e la base gru da cui si realizza il crisantemo;
  • base busta, una base molto recente ispirata ai passaggi per la realizzazione del crisantemo;
  • base girandola, un’elaborazione della base busta

 

Materiali

Per realizzare un origami l’unico materiale che serve è la carta. Per gli origami di livello semplice o intermedio può essere utilizzato quasi qualunque tipo di carta. Si riportano di seguito alcuni tipi di carta di ampio utilizzo presso gli appassionati di origami.

  • carta da fotocopie, bianca o colorata, indicata per i principianti per il prezzo contenuto;
  • carta da legatoria, decorata con disegni colorati e fantasie floreali, indicata per la realizzazione di scatole e di origami modulari;
  • carta metallizzata;
  • carta velina, sottile e resistente, indicata per i modelli complessi ma molto difficile da maneggiare;
  • carta sandwich, realizzata incollando uno o più strati di carta velina su sottili fogli di alluminio (come quelli usati in cucina), indicata per i modelli molto complessi;
  • carta washi fabbricata a mano, carta molto costosa di produzione giapponese, decorata con disegni che richiamano la stoffa dei kimono, indicata per la realizzazione di modelli semplici;
  • carta pelle di elefante (o finta pergamena).

 

 

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